Pubblichiamo una interessante recensione all’ultimo libro di Eric Gobetti.
Nei giorni a ridosso del 10 febbraio, Giorno del ricordo – scadenza che ha attestato la narrazione della storia del confine orientale sulle posizioni dell’estrema destra – ogni anno non mancano discussioni e polemiche. Si tratta infatti di una ricorrenza che, pur propugnando una “memoria condivisa”, è di fatto un’occasione per celebrare le vittime fasciste della Seconda guerra mondiale.
A rinfocolare le solite polemiche quest’anno è l’uscita di un libro – ma sarebbe forse meglio definirlo un opuscolo – dello storico free lance e documentarista Eric Gobetti.
Laterza ha confezionato un testo che, più che a fare il punto sugli studi, punta a scalare le classifiche di vendita. Un autore già discusso e un titolo provocatorio che richiama lo sketch di Caterina Guzzanti che impersonava Vichi di “Casapau” sono elementi molto accattivanti. Si noti en passant che i titoli arditi sono parte del brand di Gobetti, come si è visto con il volume sull’occupazione italiana della Jugoslavia intitolato “L’occupazione allegra” e un articolo intitolato “Com’è bello far le foibe da Trieste in giù”.
SEGUE SU “UMANITA’ NOVA”