Udine: i negozianti possono manifestare, gli antifascisti no

Oggi in piazza I Maggio a Udine si è tenuta una manifestazione (definita “spontanea”) di negozianti comprensibilmente preoccupati per la forzata chiusura delle loro attività.

Pare strano che in una manifestazione “spontanea” i dimostranti brandiscano manifesti fatti in serie e vedano tra di loro l’on. Ferruccio Saro, vecchio volpone della politica regionale, ansioso di offrirsi ai microfoni dei cronisti, e il consigliere regionale Emanuele Zanon. Ma tant’è…

In generale abbiamo simpatia per chi compie gesti di “disobbedienza civile” contro norme parafasciste come i decreti Salvini che comminano pesantissime sanzioni per una “manifestazione non autorizzata” e contro ordinanze lesive dei diritti costituzionali dei cittadini.

Non possiamo però fare a meno di notare che mentre questa manifestazione (che non pare sia stata “autorizzata”) si è svolta indisturbata la manifestazione antifascista del 25 aprile indetta nella stessa piazza (con ogni garanzia di sicurezza) è stata proibita.

D’altra parte manifestazioni di negozianti si sono tenute dovunque (ben raramente sanzionate dalle autorità) mentre a Trieste una manifestazione per il I Maggio (certamente più spontanea di quella udinese di oggi) ha fruttato oltre cento denunce e a Pordenone, addirittura, tre persone sono state multate solo per aver affisso uno striscione il I maggio.

Questa è la “democrazia” baby...

 

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