le due morti ingloriose delle cooperative carniche (1923 e 2015)

Chi vive in Friuli ha ben presente la fine ingloriosa (nel 2015) della Coopca, erede della storia secolare delle cooperative carniche. Un crack finanziario che ha travolto i risparmi di soci e lavoratori.

Cooperativa carnica di consumo Tolmezzo (sviluppo dal 1907 al 1927, da notare i due fasci littori che incorniciano la croce sabauda)

Nessuno invece sembra ricordare una precedente morte (in questo caso solo morale) perché in quel caso i quattrini vennero conservati. 

Nel giugno 1923 il potente complesso delle cooperative carniche (legato fino ad allora al Partito socialita) si arrese ignominiosamente al nascente regime fascista “convenendo nella necessità che il movimento cooperativistico francandosi da ogni dipendenza politica, si ispiri lealmente alle finalità nazionali e si inquadri in organismi economici che ne siano sicura garanzia” accettò di aderire “al sindacato italiano delle cooperative” controllato dai fascisti (citiamo da un articolo dell’epoca del settimanale socialista friulano: Nel movimento cooperativistico carnico, “Il Lavoratore friulano”, 2 giugno 1923).

In questo modo vennero preservati non solo i risparmi dei soci ma anche i posti di lavoro dei funzionari ex socialisti che poterono così sopravvivere fino alla Resistenza (quando riscoprirono il loro antifascismo): Tutto questo mentre anarchici, comunisti (ma anche socialisti riformisti come Tito Zaniboni) finivano al camposanto, in carcere, al confino oppure erano costretti ad andare in esilio per la loro ferma opposizione alla dittatura

 

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