L’ISTITUTO SARANZ (CGIL) CENSURA I RELATORI “SCOMODI”

Che cosa possiamo aspettarci da un istituto di ricerca legato alla CGIL ? Sicuramente poco, come dimostra la censura attuata nei confronti di un ricercatore (e consigliere comunale di opposizione) di Torviscosa, Mareno Settimo, tra i più attivi nella valorizzazione della cittadina, togliendo così la parola a chi, insieme a Lorena Zuccolo, è stato l’anima non solo della grande avventura culturale del recupero critico della memoria della “città nuova” di Torviscosa (attraverso le esperienze del C.I.D. ed ora della Pro Torviscosa) ma anche delle battaglie ecologiste per la salvaguardia della laguna, inquinata dall’industria chimica e dalle speculazioni sul recupero ambientale.

Riportiamo di seguito la lettera del ricercatore:

“Ai partecipanti e organizzatori del Convegno Company town

[…] Oggetto della mail: revoca dell’invito alla mia partecipazione al convegno del 29 p.v. da parte dell’Istituto Saranz

Buon giorno,

purtroppo non potrò partecipare al convegno Company town del 29 p.v. e ritengo doveroso spiegare a tutti voi i motivi della mia assenza, che non dipende dalla mia volontà.

Sono consigliere comunale di opposizione a Torviscosa. Ho fatto parte della maggioranza consiliare fino al febbraio di quest’anno rivestendo anche il ruolo di assessore alla Cultura e alla valorizzazione del territorio. Ho poi abbandonato la maggioranza e restituito le deleghe al Sindaco a causa di profonde e ormai insanabili divergenze in vari settori, a cominciare da quelli di maggiore interesse per il mio assessorato.

Da anni collaboro con l’Istituto Saranz su una serie di temi legati alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio industriale, agricolo, urbanistico, edilizio e sociale di Torviscosa. Sono stato più volte contattato e consultato dai funzionari di questo Istituto sia per il mio ruolo di assessore alla cultura sia per le mie specifiche conoscenze sulla storia di Torviscosa e in particolare sul recupero di alcuni importanti archivi privati. I contatti con l’Istituto Saranz non si sono mai interrotti, nemmeno dopo le mie dimissioni da assessore, e il 26 settembre ho ricevuto e accettato l’invito a partecipare al convegno del 29 p.v. Ieri l’Istituto Saranz ha però revocato l’invito a causa di circostanze che lo avrebbero messo di fronte alla necessità di fare una scelta dovendo rispondere innanzitutto ai suoi interlocutori istituzionali. Ho chiesto spiegazioni con questa mail: “Non ti nascondo la sorpresa nel leggere la mail di questo pomeriggio anche per il fatto di aver sempre collaborato lealmente in questi anni con il vostro Istituto; non so quali problemi avrei potuto creare e a quali interlocutori istituzionali ti riferisci, ma ti ricordo che anch’io, nel mio piccolo, sono un rappresentante delle istituzioni e le servo con passione, in qualità di consigliere comunale, da oltre 24 anni. Se riesci a darmi delle spiegazioni più esaurienti te ne sarò grato”.

Nella sua risposta, l’Istituto Saranz ha parlato di una situazione di conflittualità locale che, per quanto non riguardi in alcun modo l’Istituto, ha comunque toccato il convegno del quale il Saranz non è l’unico organizzatore.

Trovo gravissimo che un’istituzione possa aver avanzato una simile richiesta censoria, ma mi sembra ancora più grave che un ente prestigioso come l’Istituto Saranz, che per l’iniziativa InHeritage ha ricevuto un importante finanziamento pubblico, si sia piegato a tale richiesta.

Sarò in ogni caso presente al convegno, tra il pubblico.

Cordiali saluti

Mareno Settimo

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