CADUTA LA MONTATURA CONTRO ALDO MILANI

Il 13 maggio 2019 il tribunale di Modena si pronuncia nei confronti di Aldo Milani, coordinatore del SI Cobas: “Assolto con formula piena per non aver commesso il fatto”.

Siamo alla fine del 2016 quando Milani fu arrestato a Modena, al termine di una trattativa con i proprietari di una importante azienda nel settore delle carni, i fratelli Levoni, con l’accusa infamante di aver intascato soldi in cambio di accordi sindacali (la sospensione delle lotte rivendicative). In quel momento la notizia dell’arresto del sindacalista fu riportata con grande clamore dagli organi d’informazione.

Da subito è stato denunciato che si trattava di una montatura costruita apposta per gettare fango e discredito nei confronti di un sindacato di base, il SI Cobas, che soprattutto nel settore della logistica, dove appalti truccati e malaffare s’intrecciano, ha promosso importanti lotte rivendicative di una mano d’opera supersfruttata, composta in gran parte da immigrati sotto ricatto. Era altrettanto evidente la ricaduta a cascata del discredito anche nei confronti di tutta l’area del sindacalismo di base, soprattutto quello conflittuale.

Nell’arresto di Milani abbiamo evidenziato le caratteristiche di una montatura a scopo repressivo, una montatura fra l’altro neanche ben costruita che non poteva reggere alla prova dei fatti, ma alla quale si doveva dare da subito una pronta risposta, in difesa delle lotte degli sfruttati. segue su “Umanità Nova”

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