CUB: LA DEGENERAZIONE CHE NON TI ASPETTI…

gatto selvaggioAvevamo considerato (da ingenui quali siamo) la Confederazione Unitaria di Base (CUB) un modello di sindacato di base: rifiuto di sottoscrivere l’infame TU sulla rappresentanza, organizzazione decentrata, scarsa burocratizzazione…

Gli ultimi eventi hanno fortemente incrinato la nostra fiducia, evidenziando l’esistenza di un processo di degenerazione burocratica e centralistica di cui è difficile prevedere l’esito.

La nostra storia comincia con la convocazione dell’Assemblea Nazionale (congresso nazionale) della Confederazione. Un appuntamento necessario, visto che da molti anni non se ne celebravano più (causa anche la scissione di USB).

La preparazione risulta così approssimativa che i dirigenti della CUB si “dimenticano” persino di coinvolgere nella fase preparatoria del congresso uno dei soci fondatori della confederazione, l’Unione Inquilini (che in effetti non parteciperà poi all’assemblea, limitandosi a mandare un messaggio di saluto) e che il “documento preparatorio” sia poco più che un indice di luoghi comuni (come pure – del resto – il “documento conclusivo”).

Ma il peggio deve ancora venire: al congresso della CUB trasporti (7 maggio e poi – riconvocato –  18 giugno 2016) vengono esercitate pressioni fortissime per imporre una dirigenza sgradita alla maggior parte dei delegati. Il risultato è una spaccatura dell’organizzazione 

Respinte le ragionevoli proposte di un rinvio si arriva, il 1 e 2 luglio all’Assemblea Nazionale a Milano. Pochi giorni prima del congresso compare – a sorpresa – una proposta di modifica statutaria (ignota al corpo dell’organizzazione) che viene fatta votare (evidentemente a scanso di rischi) all’inizio anzichè al termine del congresso, soffocando così ulteriormente il dibattito.

Il nuovo statuto evidenzia una involuzione centralistica e burocratizzante della CUB e non sono mancate le proteste, e le opposizioni all’interno di una assemblea che (come mostrano le foto) ha visto parecchie defezioni.

Ed ora ? sembra quasi che mentre USB si sta “CGILellizzando” grazie all’afflusso di profughi provenienti da quel sindacato la CUB si stia – in parallelo – rapidamente “USBekizzando” grazie all’arrivo degli scissionisti di SGB…. uno scenario da brivido…

L’opposizione interna ? Divisa ed afasica…

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0 Responses to CUB: LA DEGENERAZIONE CHE NON TI ASPETTI…

  1. delfoburroni says:

    Ho letto questo articolo e mi sono girate!
    non parlo per il gusto di farlo, spero mi capiate,
    Quindi ho cercato almeno un’idea, una proposta…
    Parliamone in concreto, vi scrivo apposta! 😉
    ricostruite il link, e leggete bene le tra le rime.
    Io non credo ma c’è chi dice l’ ultime saran le prime 😉
    http://www.evoluzionario.eu/it/ego/sfoghi/usb-cub-sub-sub-subwoofer/

    E aggiungo di primo acchito,
    sponsorizzo il vostro blog sul mio sito.

  2. centrostudiudine says:

    linkiamo un post che riporta un’analisi molto simile a quella da noi pubblicata http://cub-log.blogspot.it/2016/07/dove-sta-andando-la-cub-postiamo-e.html

  3. Cari compagni sono uno degli attivisti Cub Trasporti che sta partecipando al confronto dialettico che citate, sono anche un ferroviere impegnato oggi nell’ennesimo sciopero nazionale, il decimo in meno di due anni, unica categoria a d aver scioperato così tanto, per altro in modo unitario e coordinato con gli altri sindacati di base attivi in FS (Cat, Sgb, Usb).
    Tengo a precisare innanzitutto che non c’è ad oggi alcuna scissione in Cub Trasporti, questo perché pur contestando le intromissioni di Cub Nazionale nel congresso Cub Trasporti, rappresentiamo la stragrande maggioranza delle realtà è quindi uscire non avrebbe avuto senso, la Cub Trasporti siamo noi e abbiamo deciso una nuova struttura (che la confederazione Cub Nazionale ancora non l’abbia riconosciuta formalmente è un loro problema, se ne faranno una ragione) con un nuovo segretario, a nome del quale stiamo già convocando i nuovi scioperi per tutte le categorie Trasporti.
    Di fatto le realtà Cub Trasporti legate al vecchio profilo organizzativo sono poche e speriamo di riassorbirle nel proseguo del dibattito.
    Lo scontro non è personalistico ma bensì sul modello organizzativo che per noi deve essere sempre impostato dal basso verso l ‘alto e funzionale solo agli interessi dei lavoratori, mai a quelli della struttura, ciò per evitare e contrastare le derive centraliste che abbiamo visto in molte altre sigle del sindacalismo di base.
    Aggiungo che nel congresso generale Cub anche la Cub Scuola e la Cub Sanità hanno ribadito in buona parte i concetti da noi espressi, dibattito presente in tutta l’organizzazione che sarà, in un modo o in un altro, funzionale a definirne profili e strategie.
    Insomma si tratta di un dibattito sostanziale e tutt’altro che afasico che continueremo a percorrere con determinazione, sempre nel segno della Unità e della solidarietà delle Lotte (non a caso come ferrovieri partecipiamo anche al Fronte di Lotta No-Austerity).
    Noi continuiamo a lavorare.. Saranno le lotte stesse a indicarci la strada.