NUOVI MODELLI DI SFRUTTAMENTO: ALTERNANZA SCUOLA LAVORO E TIROCINIO FORMATIVO

expo-no-grazieDa oltre vent’anni stiamo assistendo al progressivo smantellamento delle tutele fondamentali che i lavoratori erano riusciti a conquistare nel grande ciclo di lotte degli anni sessanta-settanta. In particolare si sta facendo largo sempre più ampiamente l’uso legalizzato di lavoro gratuito per periodi più o meno lunghi di tempo.
Esempio tipico il carrozzone dell’EXPO 2015 di Milano che, con il pieno consenso di CGIL CISL UIL si è largamente basato sull’uso di volontari (oltre 18.000) compensati solo con un buono pasto e l’illusione di arricchire il proprio curriculum con una nuova esperienza lavorativa  (1).

Ma i sistemi di sfruttamento gratuito (e legale) della mano d’opera attualmente più utilizzati sono quelli dell’alternanza scuola-lavoro (ASL) e del tirocinio formativo.

TIROCINIO FORMATIVO
Il tirocinio formativo è stato introdotto – durante il primo governo Prodi – con il cosiddetto “pacchetto Treu” (legge 196 del 1997) “al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro” (art. 18), non costituisce rapporto di lavoro e quindi non prevede il versamento di contributi (salvo quelli anti infortunistici INAIL) e – in linea di massima – neanche la corresponsione di compensi.
Ha ottenuto negli anni largo successo tra gli imprenditori, lieti di potersi approvvigionare di manodopera precaria e gratuita, ed ha sostituito in gran parte il tradizionale contratto di apprendistato.

Oggi i casi più frequenti di applicazione di questa norma sono gli stages universitari e i tirocini erogati attraverso “Garanzia giovani”.
Nel caso degli stages universitari il lavoro prestato è del tutto gratuito (se va bene si rimedia un buono pasto) e lo studente viene “compensato” con l’ottenimento di “crediti formativi” che sostituiscono uno o più esami, in genere il tirocinante viene utilizzato in funzione di “tappabuchi”per coprire posti di organico per i quali – in caso contrario – l’azienda dovrebbe assumere personale retribuito. È quindi di evidenza solare che i tirocini anziché aumentare le prospettive di lavoro dei giovani le riducono drasticamente (quale imprenditore mai pagherebbe se può procurarsi lavoro gratuito ?).

“Garanzia giovani” è un programma dell’Unione europea implementata nei paesi con oltre il 25 % di disoccupazione giovanile (in Italia siamo al 40,1 %) che dovrebbe fornire opportunità di formazione e lavoro per i neodiplomati e neolaureati.
In questo caso per i tirocini è previsto un modesto compenso mensile, dell’ordine di 500 euro (di cui però – si badi bene – ben 300 erogati con fondi UE, cioè provenienti dalle tasche dei contribuenti).

Recenti ricerche hanno evidenziato che in Italia il 60 % dei posti offerti con “Garanzia giovani” sono costituiti da tirocini formativi mentre i contratti di apprendistato si fermano al 10 % (nel resto d’Europa il 70 % dei posti offerti sono di assunzioni a tempo indeterminato e solo il 15 % sono costituiti da tirocini formativi).

I contratti di tirocinio stanno entrando prepotentemente anche nel Pubblico Impiego, infatti il decreto legislativo in fase di adozione relativo al nuovo sistema di assunzione degli insegnanti prevede che – dopo il concorso – i docenti siano ammessi a ben TRE anni di tirocinio formativo (molto selettivo), i primi due anni verranno retribuiti in base alla contrattazione nazionale (ma i fondi a disposizione sono piuttosto esigui per cui si può tranquillamente ipotizzare compensi dell’ordine dei 500 euro mensili) mentre nel terzo anno avranno un compenso pari a quello di una supplenza annuale (art. 8).
Così le scuole disporranno di supplenti sottopagati sfruttando i tirocinanti.

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
scuola-no-aziendaL’ASL viene inserita nella scuola italiana dalla Riforma Moratti (governo Berlusconi) e trova la sua prima formulazione nel D. L.vo 77/2005 l’obiettivo – nobile ovviamente – è quello di “assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili sul mercato del lavoro” (art. 1).
Si prevede che i giovani tra i 15 e i 18 anni possano svolgere il loro percorso formativo attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro (o in apprendistato).

Questi percorsi (opzionali) hanno avuto negli anni successivi un crescente successo soprattutto negli istituti professionali. Secondo i dati ufficiali INDIRE gli studenti impegnati sono stati 62.538 nel 2007 per arrivare a 227.886 nel 2013/2014 iv.
Quale effetto sull’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro hanno avuto ASL e tirocini formativi ? Praticamente nullo visto che la disoccupazione giovanile non ha fatto che crescere (oggi siamo – come abbiamo visto – al 40,1 %).

Nel 2015 l’approvazione della legge 107 (”Buona scuola”) ha segnato una drastica svolta. L’ASL è diventata obbligatoria per gli ultimi tre anni delle superiori (almeno 400 ore per tecnici e professionali, almeno 200 ore per i licei) e – dall’anno prossimo – costituirà requisito fondamentale per l’ammissione all’esame di stato conclusivo (anzi nel corso dell’esame stesso sarà necessario presentare una breve relazione sull’attività svolta !).

Considerando che gli studenti che frequentano gli ultimi tre anni degli istituti superiori sono (in cifre grossolane) circa 1.500.000 è evidente a chiunque quale enorme massa di manodopera gratuita venga riversata sul mercato con questa operazione !
Mc Donald’s si è già fatta avanti offrendo (bontà sua) 10.000 posti di ASL e così altre grandi aziende.

Dato che, per la legge capitalistica della domanda e dell’offerta, il valore di una merce è inversamente proporzionale alla quantità offerta sul mercato e che in questo caso viene offerta una massa enorme di lavoro gratuito e OBBLIGATORIO ne conseguirà non solo che gli studenti dovranno rinunciare a qualsiasi chance di svolgere (almeno) una attività effettivamente qualificante ma che, fra poco, dovranno addirittura pagare per poter lavorare gratis !

Già si sta assistendo a questa conseguenza paradossale con agenzie che offrono (a pagamento) pseudo-attività di ASL per consentire agli studenti di svolgere il loro orario obbligatorio.

Accenniamo appena al fatto che l’ASL scarica anche un’enorme massa di lavoro burocratico (non pagato ovviamente) sui docenti, le segreterie scolastiche e (immaginiamo) sui tutor interni alle diverse aziende.

Con la recente legge di bilancio per il 2017 il governo ha cercato di rendere appetibile alle aziende l’assunzione a tempo indeterminato di neodiplomati e neolaureati che abbiano svolto ASL o tirocini formativi presso le aziende stesse offrendo consistenti sgravi fiscaliv, vedremo nei prossimi mesi l’impatto effettivo (temiamo piuttosto scarso) di questa misura.

Occorre lanciare ovunque una grande campagna di contro-informazione per smantellare gli inganni dell’ideologia neoliberista. Solo la mobilitazione dei lavoratori può invertire la china della progressiva erosione di ogni diritto !

(articolo pubblicato su UMANITA’ NOVA)

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