COMUNICATO STAMPA in merito alle dichiarazioni del SAP riportate nell’articolo “Poliziotti violenti al CIE? Accuse false” de Il Piccolo pubblicato in data 19 gennaio 2017
(Staranzano, 22 gennaio 2017) – E’ dei primi giorni del 2017 l’intenzione annunciata dal neo-ministro Minniti di riprendere in mano il vecchio – e nei fatti già dimostratosi fallimentare – progetto di “un CIE per ogni regione”. Per quanto riguarda il Friuli-Venezia Giulia si comincia quindi a parlare di rimettere in attività la struttura di Gradisca. Per chi da sempre si batte contro queste realtà non ci sono dubbi: i centri di espulsione (che li si chiami CIE o CPR nulla cambia) sono da un lato dei costosissimi apparati ideologici, la cui funzione è del tutto marginale sul piano pratico, dall’altro dei non-luoghi del diritto, in cui l’arbitrio inghiotte le vite dei singoli migranti. “Ma è possibile che le persone solo perché non hanno un pezzo di carta debbano essere rinchiuse per 6 mesi della loro vita?” si chiedevano a Gradisca nel 2010.
Come attivisti e attiviste, ma soprattutto come detentori e detentrici di quel privilegio chiamato “cittadinanza europea”, crediamo sia nostra responsabilità prestare la nostra voce a chi voce non ha: con questo spirito ci siamo fatti tramite delle parole e delle testimonianze, tutte del resto pubbliche e accessibili da tempo, provenienti dai reclusi in diverse strutture italiane. Questo è quanto abbiamo fatto il 7 gennaio a Gorizia. Con questo spirito continueremo il nostro impegno, dove necessario.
Tenda per la Pace e i Diritti
Gruppo Anarchico Germinal Trieste
Casa delle Culture Trieste
Per sottoscrivere il comunicato scrivere a tendapace@gmail.com
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